L'8 dicembre per me è un giorno strano, un primo assaggio di festa prima delle vacanze di Natale, un giorno pieno zeppo di ricordi. Il giorno dell'albero e delle canzoncine di Natale.
Oggi è una giornata di sole in cui ho voglia di ricordare due angeli che sono sempre con me.
Tanti anni fa c'erano due giovani ragazzi, uno biondo, l'altro moro. Uno sbruffone e mattacchione, l'altro quieto solo nell'apparire, ma un fiume in piena quando era necessario. Due giovani artisti che hanno cambiato la storia della musica e, forse, quando è successo non se ne sono nemmeno resi conto.
Oggi voglio ricordarli così, tutti e due, perché li sento qui e anche se uno di loro è morto poco prima che io nascessi, in un tragico 8 dicembre di tanti anni fa, sento che quei due angeli possono ancora fare molto per noi. Sento che hanno ancora molto da insegnarci e che, anche se si è parlato tanto di loro, nelle loro canzoni e nel loro essere così simili, ma diversi, hanno saputo dare al mondo parole di speranza, parole di fiducia nel futuro e nel mondo in cui viviamo.
Non so a quale dei due io sia più legata, so solo che sono due facce della stessa medaglia, due lati del mio carattere che non possono staccarsi e che anche se a volte si odiano, fanno parte di un'unica sostanza.
Il vincente, il più famoso, il genio. E l'outsider, taciturno e spirituale.
Il bianco e il nero.
Il giorno e la notte.
La rabbia e la pace.
John e George.
Ci mancate tanto.
Nessun commento:
Posta un commento