Mi chiamo Barbara Vìdili e sono nata a Busto Arsizio 30 anni fa, da genitori arrivati qui al Nord dalle nostre bellissime isole. Mare, vento e salsedine sempre nel cuore... e in testa le canzoni dei Beatles e l'Inghilterra. Attualmente lavoro in ambito pubblicitario mentre nella vita, nei rari momenti di pausa, strimpello la chitarra, canto a squarciagola, leggo almeno tre libri alla volta e non smetto mai di sognare un mondo migliore.
Alcuni momenti difficili mi hanno avvicinato alla cultura orientale e a una filosofia di vita che sia basata sulla Natura, sul rispetto dell'ambiente, degli animali e di sè stessi. Lotto ogni giorno perché la mia vita sia esemplare sotto questo aspetto, al di là di tutte le difficoltà che possiamo incontrare.
Sono sposata con un collega universitario, ora giornalista, con cui condivido tante passioni (e l'essere "genitori" di Leila, una gattina di quasi 4 anni), ma soprattutto la voglia di crescere insieme e di imparare, sempre, perché la conoscenza e l'Amore rendono la vita degna di essere vissuta.
E... come se non bastasse canto in una acoustic cover band, The Quiet Sunday, qui trovate qualche songs... http://www.myspace.com/thequietsunday
Alimentazione. Public enemy #1: milk!
Solo a fine 2007 dopo anni di problemi di digestione, gastroenteriti, coliche intestinali (spiegati dai medici con le parole "stress", "ansia" e altre cazzate varie) e dimagrimenti improvvisi (vista la mia abitudine a mangiare parecchio) mi viene finalmente, diagnosticata una gravissima forma di intolleranza al lattosio. Il divieto del gastroenterologo è assoluto: niente più latte, burro, panna e formaggio.
Il mondo mi appare all'improvviso tristissimo. Sembra che niente nella mia vita giri per il verso giusto. Ma come sono solita fare, colgo quest'ennesima "sfiga" come una "sfida". Basta solo una piccola lettera per leggere questo problema come un'opportunità: in fondo si tratta solo di cercare di rendere i piatti buoni comunque.
Inizio a leggere libri di ricette, mi avvicino al vegetarianesimo, alla macrobiotica e alla cucina vegana. Scopro che il mondo è pieno di persone con problemi come il mio, che c'è poca informazione, ma che è possibile cucinare senza lattosio. E che, soprattutto, oltre ad essere buono, è anche più sano e più etico.
Inizio a leggere libri di ricette, mi avvicino al vegetarianesimo, alla macrobiotica e alla cucina vegana. Scopro che il mondo è pieno di persone con problemi come il mio, che c'è poca informazione, ma che è possibile cucinare senza lattosio. E che, soprattutto, oltre ad essere buono, è anche più sano e più etico.
Inizio con i primi esperimenti, anche perché nel frattempo vado a vivere con il mio fidanzato e quindi tocca a me cucinare. Parto dai dolci per poi sperimentare anche con altri piatti: altri intolleranti iniziano a scrivermi così a fine 2009 apro questo blog.
La mia alimentazione oggi è pressoché vegana. Non vedo questa scelta come costrizione, ma come una opportunità. E non è una scelta definitiva. Non sono antispecista in toto e non sono coerente, lo so. Sono una persona che vive nei grigi, o meglio, nei colori, in tutto quello che fa. Non scelgo mai bianco o nero. Criticatemi, dite pure che sono incoerente, ma la coerenza non mi interessa. In ogni scelta che faccio metto al primo posto le mie esigenze e non quelle di qualcun'altro. Dunque sono praticamente vegana in casa e ovo-vegetariana fuori casa (quando non ci sono i soliti menu pieni di formaggio) quando non mi è possibile fare altro. Il mondo non è ancora un posto dove tutti capisco le esigenze di tutti, per cui mi adeguo, puntando sempre alla perfezione, ma avendo piena coscienza che la perfezione è un limite posto all'infinito.
Cerco sempre di documentarmi, di sperimentare nuove ricette e nuove tendenze culinarie.
Grazie al mio nuovo modo di alimentarmi i miei esami del sangue sono migliorati sotto tutti gli aspetti: ma la mia ricerca continua, perché ritengo che sia davvero esatto il detto per cui "noi siamo quello che mangiamo". E che, soprattutto, la buona tavola sia uno dei piaceri della vita cui non dobbiamo rinunciare.
Cerco sempre di documentarmi, di sperimentare nuove ricette e nuove tendenze culinarie.
Grazie al mio nuovo modo di alimentarmi i miei esami del sangue sono migliorati sotto tutti gli aspetti: ma la mia ricerca continua, perché ritengo che sia davvero esatto il detto per cui "noi siamo quello che mangiamo". E che, soprattutto, la buona tavola sia uno dei piaceri della vita cui non dobbiamo rinunciare.
Perché The Walrus?
Sono una fan dei Beatles fino al midollo. "I am the Walrus" è il titolo di una canzone dei Beatles scritta da John Lennon che ha un video a dir poco stupendo. E insomma questa canzone è talmente tanto assurda quanto geniale tanto che a furia di canticchiare "I am the Walrus...." questo mantra è diventato il mio soprannome.
Green Oriented.
Attualmente non mi identifico completamente con nessuna forza politica. Ma ovviamente vado a votare perché è una cosa importantissima ed è l'unico mezzo tangibile che abbiamo per partecipare alla vita polita del nostro Paese.
Credo che le ingiustizie vadano superate, che ciascuno di noi possa fare qualcosa. Credo nella decrescita come risorsa. Nella raccolta differenziata, nel risparmio energetico, nei pannelli solari, nella ricerca di alternative al ciò che si è soliti dire-fare-pensare e mangiare. Credo nell'acquisto consapevole, nei gruppi di acquisto, nel biologico, nella distribuzione alternativa, nell'equosolidale, nell'autoproduzione, nell'orto sul balcone. Credo nei vestitini e nei giochi che si passano tra cugini.
Credo nel rispetto dell'ambiente, degli animali, di noi stessi e delle diversità sessuali-culturali-politiche-religiose.
Credo nel rispetto dell'ambiente, degli animali, di noi stessi e delle diversità sessuali-culturali-politiche-religiose.
E credo, sempre, che ogni scelta vada valutata singolarmente volta per volta, scegliendo ciò che è meglio a seconda di una situazione e non a seconda di chissà quale ideale.
Contattami.
Se hai voglia di conoscermi, di fare due chiacchiere o hai qualche consiglio da darmi, scrivimi a:
barbara[dot]vidili[at]gmail[dot]com