martedì 17 novembre 2009

London Bridge is falling down...

London Tower - foto M. Signorelli
Quando si torna a casa si lascia sempre qualcosa di sè nel posto dove siamo stati.
Io ci ho lasciato letteralmente un pezzo di cuore.
Credo non si possa parlare solo di sintonia. Ma sono stata in Inghilterra tre volte e ogni volta mi sono sentita a casa. Sarà per la precisione a volte fine a sè stessa, per l'esigenza di ordine e rigore, ma anche per il fascino della regalità e per lo humor indiscutibile.
Ma, davvero, io mi sento molto inglese e più vado avanti più sento che appartengo a quell'isola meravigliosa.
Essendo la seconda volta a Londra non è stata una visita stile tour forsennato alla ricerca di vedere quanto più possibile, ma abbiamo cercato di ampliare la nostra visita aggiungendo quello che non eravamo riusciti a vedere nel weekendafterhourtour fatto qualche anno fa, con una tabella di marcia che faceva spavento anche al più truce comandante delle forze armate. Correre correre correre-sissignora era il nostro motto. Stavolta invece abbiamo fatto shopping bighellonando quà e là lasciandoci portare dalla corrente.
L'appartamento dove siamo stati è vicino a London Brige, ringrazio l'amico Matteo per averci ospitato, anche se mi dispiace sia stato assorbito così tanto dal lavoro da non essere riusciti nemmeno una volta a cenare insieme. Comunque, London Brigde è vicino alla Tower of London, così venerdì mattina (13!) siamo andati a fare una visita lì, visto che l'altra volta eravamo tornati tardi da Greenwich e avevamo trovato la torre chiusa (oh anch'io a volte sbaglio le timing).
La visita è stata davvero stupenda, un posto che merita davvero a dispetto del prezzo, ben 17 sterline per il biglietto di ingresso (nella foto uno dei corvi che abitano la torre, la leggenda dice che se un giorno i corvi dovessero scappare dalla Torre, la monarchia cesserà di esistere).
Poi nel pomeriggo abbiamo fatto un giretto "musicale", tra Abbey Road, Cavendish avenue, Savile Row ed Haddon Street... per fare foto in quei loghi dove sono passati i nostri idoli.
E a pranzo, per caso, vicino alla cabina telefonica in cui David Bowie posò per il retro copertina di Ziggy Stardust, ho mangiato in un posto davvero carino: Tibits http://www.tibits.co.uk/e/.
Visto che questo è un blog che parla anche di cucina, sicuramente non posso non parlare di questo grazioso locale: ambiente moderno/lounge, cucina rigorosamente vegetariana, con alcuni elementi fusion, tutto biologico (anche la birra! davvero superba), e succhi di frutta freschi. Insomma per me già un paradiso di per sè. Ma la cosa bella è che il menu uno se lo fa da solo mettendosi nel piatto quello che vuole e poi paga a peso: comodo. E oltretutto ogni piatto ha delle lettere di riconoscimento per cui un intollerante sa esattamente se può mangiare un cibo oppure no. Ma sarebbe così difficile far sì che questa diventi una convenzione? E' possibile che io debba sempre avere il terrore di quello che mangio quando sono fuori?
Comunque, dopo aver girato un po' tra Piccadilly e Regent's Street siamo andati a Covent Garden, dove, dopo aver fatto una capatina da Lush :-), siamo andati in un negozietto specializzato in the e tisane http://www.covent-garden.co.uk/SITES/theteahouse/index.html dove si possono trovare tantissimi tipi di the e tisane da tutto il mondo.
La serata si è poi conclusa in uno dei modi migliori: un bel musical. Siamo andati all'Apollo (Victoria Station) a vedere Wicked http://www.wickedthemusical.com/. Abbiamo pagato 40 sterline a testa, ma sono state le 40 sterline meglio spese di tutta la vacanza: mi sono davvero commossa a sentire e vedere uno spettacolo realizzato così sapientemente. Consiglio vivamente a chiunque si trovi a Londra di fare una capatina in questi teatri che ospitano queste grandi produzioni.
Sabato il tempo è stato infausto, pioveva a dirotto e il vento era talmente impetuoso che gli ombrelli si catapultavano per cui, dopo un brevissimo giro a Portobello abbiamo ripiegato per Nando's http://www.nandos.co.uk/un locale di una catena di ristoranti di origine portoghese specializzati in cibo piccante. Diciamo che non è il cibo che generalmente amo, ma il pollo era davvero buono e poi ci sono mille salse piccanti da sperimentare... ciascuna con un grado diverso di "piccantezza".
Pomeriggio abbiamo invece bighellonato tra Wenstminster, Harrod's e il panorama fluviale di Waterloo, per poi, dopo una bella doccia, uscire a cena in un ristorante indiano, il Bangalore http://bangaloreexpress.co.uk. Anche questo locale merita secondo me una capatina, soprattutto da parte di chi ama il cibo indiano. Questo non solo per ciò che abbiamo mangiato, davvero gustoso (ma, aihmé, non credo privo di lattosio), per il fatto che volendo ci si può sedere su dei tavoli strutturati come dei letti a castello, cosa che noi abbiamo fatto: davvero divertente.
La serata è poi proseguita intorno a Waterloo e conclusa con una bella, fresca, pinta di Guinness.
Che dire, un weekend mordi e fuggi, ma davvero rilassante.
E la voglia, sempre più forte, di tornarci ancora.

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