martedì 1 giugno 2010

Bicipace 28°anno.

Bicipace 2010 - foto di Rosy Battaglia

Qualche settimana fa mentre ero in treno ho visto un volantino appeso alla stazione di Vanzago con disegnata una bicicletta e con scritto in grande "Bicipace".
Di questa manifestazione, giunta ormai al 28° anno, non ne avevo mai sentito parlare, così appena potuto ho cercato maggiori informazioni su internet. 
La Bicipace è una biciclettata pacifica che parte da circa 40 comuni dell'altomilanese e quest'anno giungeva alla colonia fluviale di Turbigo (praticamente dove c'è il ponte che unisce Piemonte e Lombardia).  Dopo qualche pensiero di quelli che fai quando una cosa costa fatica e trovi delle scuse (e poi come faccio a tornare a casa, ma ce l'ho la bici, ma poi il gatto miagola perché non sono a casa) ho deciso di dimostrare che sono una "donna con le palle" e ho deciso di partecipare, anche se non è che sia una grande ciclista :-)

L'appuntamento era domenica 30.05 alle 9.30 in piazza Santa Maria a Busto Arsizio: noi bustocchi non eravamo tantissimi, anche perché sembrava proprio dovesse piovere da un momento all'altro, ma poi piano piano, passando per Dairago, Villa Cortese, Busto Garolfo, Inveruno, Cuggiono etc... da pochi siamo diventati un vero fiume di persone, che poi si è riunito a Turbigo insieme agli amici arrivati da nord (Gallarate, Lonate Pozzolo etc.).
Eravamo più di 1500 persone che hanno sfidato il tempo, la fatica, e che si sono fatte quasi 40 km (ritorno escluso) per partecipare a questo evento che quest'anno aveva come scopo fondamentale il referendum a favore dell'acqua pubblica.


Il mio non è un blog di politica, ma di cucina innanzitutto e ad accoglierci all'arrivo oltre alla birra biologica del birrificio Gedeone, a gelati bio e piatti etnici, anche un laboratorio di mielificazione e la presenza del gruppo d'acquisto Gasabile. Poche alternative realmente vegan, ma gli spaghetti cambogiani erano squisiti, oltre ad essere, appunto, vegan.

Sicuramente è stata dura, ma quando siamo arrivati a Turbigo e ho visto quanti eravamo quasi avevo le lacrime agli occhi. Sono davvero contenta di essere stata anch'io parte di questo esercito di campanelli squillanti in mezzo a paesi addormentati e un po' scettici: questo mondo dobbiamo riprendercelo, pedalata per pedalata, piano piano. 
Come le gocce d'acqua che scavano la pietra. Perché l'acqua è un bene che appartiene a tutti.

ps. grazie al gruppo Bicipace su facebook e a Rosy Battaglia per la foto.

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