Okara cake - The Walrus |
Volevo preparare il tofu. Si, volevo, perché il tofu mi ha battuto. O meglio, ho seguito le indicazioni, ma, oltre a non aver capito che ci voleva un bel pentolone per evitare quella che è stata un'eruzione vulcanica di schiuma di soia per tutta la cucina (con le successive due ore passate a pulire i fornelli mentre mio marito rideva sadico), credo di aver sbagliato il momento tattico dell'inserimento del nigari nella pentola e quindi io non ho visto nessun fiocco di tofu salire a galla e ho dovuto buttare tutto. Tutto tranne lei: l'okara.
Chi??? L'okara! L'okara, questa sconosciuta, è uno scarto che si ottiene nella produzione del latte di soia, latte che poi unito al nigari (cloruro di magnesio) dà origine al tofu. L'okara è dunque lo scarto dei fagioli di soia lasciati a bagno, fatti bollire e poi passati al colino: la parte liquida è il latte di soia, la parte solida che rimane nel colino è l'okara.
Come l'okara la soia è ricca di sostanze nutritive utili al nostro organismo ed era un peccato buttarla via.
Ho cercato un po' di ricette quà e là, ma in sostanza l'okara si usa come ripieno per torte salate, al posto di farina e uova per torte dolci, al posto delle uova per le frittate o come base dell'impasto per delle polpettine: in ogni caso deve essere cotta, non si può mangiare così.
Non volevo fare ulteriori disastri avendo a che fare con un ingrediente di cui non conoscevo il sapore per cui ho improvvisato una torta al cioccolata usando l'okara come ingrediente principale e poi tutte le cose che mi piacciono e che avevo in casa!
Ingredienti
- okara ottenuta da 250 g di fagioli di soia (1 piatto fondo)
- 3 cucchiai di cacao amaro in polvere
- 8 cucchiai di farina 00
- 3 cucchiai di zucchero di canna grezzo
- 4 cucchiai di cocco in scaglie
- 1 cucchiaio di ruhm
- 2 cucchiai di latte di soia (io ho usato quello aromatizzato al cocco)
- 1 pizzico di sale
- 1 bustina di lievito vanigliato
In una terrina sciogliamo lo zucchero di canna grezzo nel latte. Piano piano incorporiamo l'okara, che è abbastanza morbida e umida, e aggiungiamo la farina setacciata e il cacao amaro. Aggiungiamo il ruhm, il sale e mescoliamo in modo da avare un composto soffice e umido, ma non troppo bagnato, altrimenti aggiustiamo aggiungendo della farina. A questo punto aggiungiamo il cocco in scaglie e, se vogliamo una ricetta non vegan, possiamo aggiungere anche un cucchiaio di miele.
Una volta che il composto è pronto aggiungiamo il lievito setacciato, mescoliamo bene e inforniamo in una teglia imburrata (niente burro animale ovviamente) e infarinata a 170° per circa 20-25 minuti, fa fede la prova "stuzzicadenti".
Si tratta di una torta ottima a colazione bagnata nel latte di soia o anche come merenda. L'okara non mi ha deluso, proverò anche con qualche ricetta salata appena ne avrò l'occasione: carissimo tofu, non è ancora detta l'ultima parola.
Buon Appetito!
7 commenti:
vederla così sembra buona...ottima direi...brava sister:)
Grazie sister!!! prossima volta te ne manderò una fettina...
Bellissima tortaaaaaaaaaa!!!!Io il tofu lo faccio con il succo di limone al posto del nigari...x 250g di soia uso 2,5 litri d'acqua dove faccio cuocere l'okara cruda...poi,dopo 20 min di bollitura(anche a me e' traboccato tutto nonostante il pentolONE!)filtro e rimetto in pentolone.Quando riprende il bollore aggiungo il succo di un limone non troppo grande ed il gioco e' fatto!
io devo riprovare, non ho mai tempo... e poi con cosa lo filtri il tofu? usi lo strumenti apposito di legno o lo scolapasta? viene molto più buono di quello comprato vero?
Il tofu lo filtro con un canovaccio lavato con detersivo ecologico(mi raccomando,senno' ti filtri anche tutte le sostanze chimiche,se usi il detersivo"normale"!!!!)dentro una vaschetta bucherellata della ricotta fresca,hai presente quelle con le fessure rettangolari piccole piccole?Cmq,il gusto e' 100.000volte migliore di quello comprato...bada xo'...con 250g di soia e 2,5 l d'acqua ottengo 150/180g di tofu.....poco ma buono!!!
Uhm mi interessa la cosa del detersivo ecologico, magari consigliami qualche marca: il sapone di marsiglia bio non va bene? la "vascedda" me l'ha appena recuperata mia mamma in Sardegna, penso che nel weekend potrei ritentare l'impresa! Grazie dei consigli.
Penso proprio di si chevada bene il sapone marsiglia bio...io uso il detersivo del negozio bio dove faccio la spesa...credo sia della Ecor...
Posta un commento